domenica 24 agosto 2008

Rocca Massima, TRA POESIE e “POESIE della MEMORIA”

LO SAI CHE...
il 12 agosto, alle ore 21, a Rocca Massima, nel “Parco della Memoria”, si è rinnovata l’ormai tradizionale manifestazione “Poesie della memoria”.
Si tratta della declamazione di brani poetici, di autori classici o moderni; vengono scelti vari temi, tutti legati dal “filo della memoria” e, in base ad essi, si scelgono le parti da declamare in pubblico, affidate alla voce e alle capacità di persone del luogo – residenti o villeggianti -, preparate appositamente dal presidente dell’associazione “Pro Loco”, Augusto Cianfoni, che è anche l’animatore dell’iniziativa. L’introduzione letteraria ad ogni poesia è affidata al prof. Enrico Mattoccia, presidente della associazione culturale “Mons. Giuseppe Centra” la quale, a sua volta, organizza il “Premio Goccia d’Oro”- rassegna d’arte: poesia, pittura, fotografia. Le poesie scelte il 12 agosto sono state le seguenti: “O falce di luna calante” (G. D’Annunzio), “Ora che sei venuta” (C. Sbarbaro), “La madre” (G. Ungaretti), “Se questo è un uomo” (P. Levi), “Meriggio” (G. D’Annunzio), “Domande di un lettore operaio” (B. Brecht), “L’amore mio mi chiede”, “L’amore, amore mio”, “Ho già prenotato per noi due” (Nizar Qabbani), “La tartaruga” (Trilussa), “Er giorno der giudizzio” (G.G. Belli).
Come è facile dedurre dai titoli, si è voluto proporre il ricordo della madre, della gente umile (operai e deportati), il panismo che permea tutto il “Meriggio” dannunziano, aggiungendo poi l’amore: quello felice e sereno di “Ora che sei venuta” e quello limpido, sognante dei brevi versi di Nizar Qabbani. Infine si è voluto sollevare un po’ lo spirito con Trilussa e G. Belli, che hanno sempre qualcosa da insegnare, pur suscitando volentieri il riso. La prestazione dei volontari “attori” improvvisati è riuscita efficace.
Intermezzi musicali sono stati assicurati dal M° Vittorio Cochi, originario di Rocca Massima, ex-manager FIAT, diplomato al Conservatorio di S. Cecilia, fondatore e direttore a Torino, di un’orchestra legata alla Università della Terza Età e conosciuta nella metropoli piemontese e in tutta la regione. Con il suo clarinetto e col suo sassofono, Vittorio Cochi ha spaziato fra Mozart e Beethoven, fino alle musiche moderne caraibiche e brasiliane, sempre eseguite con perizia e passione. Da notare, a metà della serata, la testimonianza toccante e tragica di Vincenzo Agnoni, un cittadino della vicina Cori che fu deportato ad Auchvitz e che ha raccontato la sua vicenda tra la commozione generale.
L’iniziativa del 12 agosto, come pure il “Premio Goccia d’Oro”, si colloca nella linea seguita ormai da anni da coloro che organizzano le manifestazioni estive di Rocca Massima, cioè offrire delle occasioni che contribuiscono al riposo del corpo, senza trascurare quelle che possono elevare lo spirito.

Seguiranno foto della cerimonia