sabato 14 giugno 2008

FORMIA, tappa del viaggio di 'Formia da Gustare'

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si è svolta nella serata del 13 giugno presso il ristorante da Roncesare l’ulteriore tappa del viaggio di Formia da Gustare attraverso gli ingredienti tipici. Non facile tema della serata le cozze.
Presenti alla manifestazione l’azienda Gaeta Itticoltura , nella persona del suo titolare Antonio Di Ciaccio e il sig. Ferretti dell’azienda oleo-vinicola Pietra Pinta di Cori.
Il menu proposto nella serata era
Zuppetta rustica e lenticchie con crostini al rosmarino
paccheri con cozze, pomodorini e zafferano
filetto di ricciola con salsa vellutata alle cozze
ed infine una mousse di ricotta con amarene e meringhe.
L’azienda Pietra Pinta era presente con prestigiosi vini bianchi
Procanico del Lazio igt
Chardonnay del Lazio igt
Sauvignon del Lazio Igt
La prima proposta alla degustazione era una zappetta che ricorda molto quelle antiche ricette nelle quali il pane raffermo, unito ai legumi veniva insaporito con delle semplici ed “ umili “ cozze. La pietanza è piaciuta proprio per questa sua semplicità non trascurando questo abbinamento tra proteine di origine vegetale ( le lenticchie ) e quelle di origine animale ( le cozze ). Il Procanico proveniente da un territorio collinare e vulcanico, è stato sapientemente abbinato in quanto non eccessivamente acido ed aromatico, ha lasciato pulito il palato.
Grande fantasia nell’abbinamento successivo tra cozze e zafferano9, con un pomodoro tenue che non contrastava la nota aromatica dello zafferano con quella dei mitili. Il pacchero è un tipo di pasta che si lascia accarezzare da salse morbide, restituendole al palato senza modificarle.
Lo Chardonnay , più intenso, è apparso ben abbinato … vino suntuoso , pulito , ottenuto da vinificazione notturna a temperatura controllata e con leggero passaggio in barrique.
L’eleganza maggiore è stata infine raggiunta con la vellutata; la ricciola è stata profondamente valorizzata , senza essere stravolta, da una delicata vellutata di cozze, in cui l’intensità dell’aroma era stata senza dubbio calibrata. Il sauvignon in abbinamento ha fatto “ delirare “ la sala; acido al punto giusto con aperture di balsamico ( menta fresca, mela verde, ) e con un estratto secco marcato in grado di competere con la pietanza di grande spessore gustativo.
Il sauvignon ha saputo accompagnare in modo corretto anche il dessert lasciando, al termine della serata, una sensazione piacevole.
Una serata decisamente “ non scontata “ .
Seguiranno fotografie della serata.